Wittgenstein

Derek Jarman
Gran Bretagna
Wittgenstein bambino narra in prima persona il proprio cammino fino alla maturità, mentre aforismi e complicate dissertazioni logiche ci introducono in un salotto scientifico/intellettuale dove il protagonista discute con Bertrand Russell, Keynes (l'economista) e un omino verde extraterrestre (il suo..."genio") che mette in dubbio il concetto di "esistere" o, ribaltando il discorso, asserisce che il mondo esiste come possono esistere i marziani. È il punto di partenza per affermare che la filosofia è nata solo per un malinteso insito nell'inutile linguaggio di cui l'uomo si è dotato. Solo le persone "semplici" sono custodi delle risposte: costruire teorie ben levigate ma univoche appaga l'ansia di conoscenza, ma semplifica una realtà tanto endemicamente imperfetta ed ambigua, quanto priva di enigmi. Il film è un affascinante e lodevole tentativo divulgativo che rifiuta, per lo più, il commento sonoro, e non manca di sottolineare l'omosessualità e l'amore per il cinema di Wittgenstein. Derek Jarman, regista morto di AIDS nel 1994, è purtroppo poco ricordato e noi lo vogliamo riproporre.
con Michael Gough, Tilda Swinton, Karl Johnson, John Quentin, Kevin Collins (IV)
8€; ridotto 7€ (6.50€ per Amici, Più che amici, Sostenitori)
Versione originale con sottotitoli in italiano
Visionario fino in fondo, con la nuova peste a roderlo dentro, Derek Jarman ha diretto un altro film significativo. Un'opera a bassissimo costo, 750 milioni di lire circa, di impianto teatrale. Ma, come già accaduto in Edoardo II, si tratta di teatro al servizio del cinema. Ludwig Wittgenstein è il famoso filosofo austriaco autore del Tractatus logico-philosophicus. Di famiglia molto ricca, ha deciso a un certo punto della sua vita di vivere in povertà. Passato attraverso molte disgrazie familiari, suicidi e pazzie, Ludwig si era guadagnato grande stima da parte di Bertrand Russell, luminare di Cambridge. Storia e poesia nella visione crepuscolare dell'autore.