UNA GIORNATA PARTICOLARE

Ettore Scola dirige un film storico magistralmente interpretato dalla Loren e da Mastroianni...
UNA GIORNATA PARTICOLARE
Data:
23/10/2024
Orario:
21:00
Rassegna:
Il cinema ritrovato
Regia:

Ettore Scola

Anno:
1977
Origine:

Italia

Durata:
105'

Il 6 maggio 1938, mentre tutta Roma è in agitazione perché c'è la visita di Hitler, Antonietta, madre di sei figli, moglie di una fanatica camicia nera e fascista a sua volta, fa conoscenza con un vicino nel suo caseggiato popolare: un ex annunciatore dell'Eiar, che ha perso il posto in quanto omosessuale. Sarà, per entrambi, un giorno speciale, e non certo perché il Führer è ospite della Città Eterna. L'incontro e la reciproca scoperta di due "diversi", entrambi vittime del becero maschilismo del regime...

Cast e Credits

con Sophia Loren, Marcello Mastroianni, John Vernon, Alessandra Mussolini, Françoise Berd.

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Critica

Capolavoro della maturità di Ettore Scola, forse la più grande interpretazione della Loren, spogliata di ogni carisma divistico e assecondata magistralmente da un Mastroianni in stato di grazia. Durante la visita di Hitler a Roma, in un condominio una casalinga rimane da sola: farà amicizia col vicino, omosessuale in attesa di partire per il confino. Il regista e il direttore della fotografia Pasqualino De Santis, per rievocare l’atmosfera di un passato plumbeo, attuano un’operazione di grande radicalità e sperimentazione visiva. Scrive Scola: “Già in partenza tutto quello che riguardava l’ambientazione e tutti i capi di vestiario erano stati decolorati. Poi girammo con un filtro speciale, e quindi decolorammo ancora in stampa. E questo non fu soltanto per fare assomigliare maggiormente la fotografia ai pezzi di documentario con cui avevo aperto il film, ma perché i ricordi miei, della casa in cui abitavo a Piazza Vittorio a quell’epoca, sono in quella tonalità. Il colore della Roma di quei tempi nel mio ricordo è un non colore neanche tanto grigio ma un po’ chiuso, un po’ spesso, come quello di una nebbia dentro le stanze, che poi al film è servito come lieve simbolo – anche se io i simbolismi li amo poco – di chiusura, di prigione; anche lì di esclusione”.

Recensione di E. Morreale