Toro scatenato

Storia di Jake La Motta, un duro italo-americano del Bronx che divenne campione mondiale dei pesi medi all'indomani della Seconda guerra mondiale. Il manifesto del cinema di Martin Scorsese.
Toro scatenato
Data:
25/05/2023
Orario:
21:00
Rassegna:
Il cinema ritrovato
Regia:

Martin Scorsese

Anno:
1980
Origine:

Stati Uniti d'America

Durata:
129'

Orari di programmazione:

giovedì 25 maggio ore 21 (vo. sott. ita).

In un camerino, l'ex pugile Jake La Motta prepara il suo numero comico in un locale ripensando al suo passato sul ring. Cresciuto in una famiglia italo-americana, aveva conquistato la cintura di campione del mondo dei pesi medi nel 1949, difendendola per due anni e perdendola contro il suo eterno rivale Sugar Ray Robinson. A La Motta, soprannominato "il toro del Bronx" per la furia dei suoi colpi e per la capacità di incassatore, tornano alla mente i combattimenti principali e momenti di vita quotidiana con il fratello e manager Joey, i rapporti con le due mogli e pure la contiguità con la malavita.

Cast e Credits

con Robert De Niro, Joe Pesci, Cathy Moriarty, Coley Wallace, Frank Adonis

Costo

5.50€

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

New York New York era stato un disastro al botteghino, e nonostante la Palma d’Oro per Taxi Driver, i dirigenti degli studios rifiutavano di prendere le telefonate di Martin Scorsese, che cadde in uno stato di depressione aggravato dall’uso di stupefacenti. Decise di abbandonare la regia per dedicarsi soltanto all’insegnamento, ma quando rischiò di morire per un’overdose, Robert De Niro accorse al suo capezzale e gli disse che proprio nel cinema avrebbe dovuto trovare la forza per risorgere. “È inconcepibile che un artista con il tuo talento smetta di dirigere”, aggiunse, e gli regalò la biografia di Jake LaMotta, spiegandogli che era un film perfetto per le sue corde. (…) Non c’è elemento di Toro Scatenato che non raggiunga l’eccellenza. Basterebbe pensare a come Scorsese immortala il dramma di Jake LaMotta già nei titoli di testa, nei quali il pugile si riscalda sul ring avvolto nell’accappatoio con, in sottofondo, l’Intermezzo della Cavalleria rusticana di Mascagni: sferra pugni nel vuoto sapendo che è a proprio agio soltanto in quel luogo in cui la violenza viene celebrata. Intorno a lui il mondo è indefinito e ostile, e i flash dei fotografi esplodono minacciosi: con un tocco di genio, Scorsese sostituisce il rumore delle macchine fotografiche con quello di colpi di pistola.

Recensione di A. Monda