Maigret

Patrice Leconte dirige Depardieu nei panni di Maigret. Tratto dal romanzo di Georges Simenon "Maigret e la giovane morta".
Maigret
Data:
15/09/2022; 16/09/2022; 17/09/2022; 18/09/2022
Orario:
21:00
Rassegna:
Prima visione
Regia:

Patrice Leconte

Anno:
2022
Origine:

Francia

Durata:
89'

Una ragazza di provincia, giunta a Parigi piena di speranze, viene uccisa, e il commissario Maigret, che non conosce neppure l'identità della giovane, ha il compito di individuare il colpevole di quell'omicidio. Nel corso delle indagini il commissario, cui è stato impedito dal medico di fumare l'imprescindibile pipa per via di un problema non identificato ai polmoni, incontra un'altra ragazza di provincia che suscita in lui sentimenti di protezione, la cui vicenda verrà in qualche modo collegata a quella della sconosciuta uccisa. Saranno molti gli indizi da seguire, e porteranno non solo ad identificare il colpevole, ma anche a ricostruire il ritratto di un sottobosco ambiguo e predatorio nascosto dietro la sfavillante Ville Lumière.

Cast e Credits

con Gérard Depardieu, Jade Labeste, Mélanie Bernier, Aurore Clément, André Wilms

Costo

7€; ridotto 5.50€. Domenica 18.09, nell'ambito dell'iniziativa "Cinema in Festa", il biglietto sarà di 3.50€ prezzo unico.

Biglietti online

Informazioni aggiuntive

Orari di programmazione:

  • giovedì 15 settembre ore 21 (versione originale con sott. in italiano);
  • venerdì 16 settembre ore 21 (italiano);
  • sabato 17 settembre ore 19 e ore 21 (italiano);
  • domenica 18 settembre ore 17 (italiano).
  • Critica

    Basato (molto liberamente) sul romanzo di Georges Simenon "Maigret e la giovane morta", Maigret sembra un adattamento classico, al limite del convenzionale, ma può contare su tre grandi risorse portate in dote da altrettante figure maschili.

    La prima è la presenza dietro la cinepresa di Patrice Leconte, che colora la narrazione della tenerezza e la malinconia che caratterizzano tutto il suo cinema, nonché di quella pietas che lo accomuna al leggendario commissario francese che "non giudica mai nessuno" e diffida dei giudici, pronti ad accontentarsi delle spiegazioni più ovvie. La seconda è la corpulenza di Gerard Depardieu, che regala al suo Maigret una gravitas fisica e morale, portando in dono la sua immagine pubblica di "peccatore" in affanno e regalando al commissario una dimensione crepuscolare. Infine, in filigrana, si intravvede la biografia tormentata di un altro "peccatore", Georges Simenon, uomo di eccessi alimentari e sessuali, coprotagonista di una relazione ambigua con la figlia Marie-Jo sfociata nel suicidio della ragazza, poco più che ventenne.

    A questa fecondazione incrociata fra identità maschili si aggiunge la caratteristica che con ogni probabilità ha contribuito all'enorme successo di pubblico che Maigret ha ottenuto oltralpe: l'evocazione visiva ed emotiva di una quintessenzialità francese fatta di quai, café chantant e fisarmoniche, rinvigorita dagli innesti della cultura belga di Simenon (deliziosa la citazione del celebre dipinto del conterraneo Magritte "Ceci n'est pas une pipe"). [...]

    Recensione di Paola Casella