L'ELEMENTO DEL CRIMINE

L'opera prima di Lars von Trier dà il via ad un percorso ipnotico dove l'eccesso non è fine a sé stesso...
L'ELEMENTO DEL CRIMINE
Data:
11/09/2024
Orario:
21:00
Rassegna:
Il cinema ritrovato
Regia:

Lars von Trier

Anno:
1984
Origine:

Danimarca

Durata:
103'

1984, anno di nascita del Rosebud e anno in cui esce il primo capitolo della trilogia europea di Lars Von Trier e anche opera prima del tanto amato e odiato regista danese. L'ispettore Fisher indaga su un serial killer che uccide solo venditrici di biglietti della lotteria e per farlo segue il metodo d'indagine teorizzato nel libro L'elemento del crimine del suo amico, il professor Osborne. Il metodo prevede l'identificazione di un poliziotto con il criminale per svelare il mistero della sua condotta. In questo modo, Fisher finisce sulle tracce di Harry Grey ma avrà difficoltà a mantenere la sua personalità distaccata da quella del potenziale omicida. La trilogia viene riproposta grazie a Movies Inpired.

Cast e Credits

con Michael Elphick, Me Me Lai, Esmond Knight, Jerold Wells, Ahmed El Shenawi

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

Per la prima volta il regista danese si trova ad operare (e a mettersi in contrasto) con una équipe di professionisti che ha la sensazione si vogliano sostituire a lui. I mezzi messigli a disposizione sono imponenti per un esordiente che ha però già le idee molto chiare. Inonda i set di acqua (gira anche realmente nelle fogne) e realizza un noir in cui le scene sono tutte sulla tonalità arancione. Il titolo è lo stesso del libro scritto da Osborne il quale vi esplicita una sua teoria secondo la quale i crimini traggono origine dal contatto con una sorta di 'fonte d'infezione', un elemento del crimine appunto. Da quel momento essi si propagano come batteri che si moltiplicano. Per Von Trier questo elemento è costituito dalle pulsioni che intaccano la moralità degli esseri umani [...].

Recensione di Giancarlo Zappoli