L'amore secondo Dalva

Una ragazzina di 12 anni inizia una nuova vita quando viene portata via da quella che era la sua casa. Una visione coraggiosa e originale su un tema difficile con protagonista un'ottima giovane interprete.
L'amore secondo Dalva
Data:
20/05/2023; 21/05/2023
Orario:
19:15
Rassegna:
Prima visione
Regia:

Emmanuelle Nicot

Anno:
2022
Origine:

Francia, Belgio

Durata:
83'

Orari di programmazione:

sabato 20 maggio ore 19.15;

domenica 21 maggio ore 17

Dalva, quando viene prelevata dai Servizi sociali e portata contro la sua volontà in un centro per minori, ha 12 anni, vive da sola con il padre, che lei chiama Jacques, ha sempre studiato in casa senza avere contatti con i suoi coetanei, e si veste e si trucca come una donna adulta. Al centro di accoglienza si sente sola, e vittima di una grande ingiustizia. Ma a poco a poco diventa evidente che l'ingiustizia è quella perpetrata contro di lei dal padre che, dopo la separazione dalla moglie, ha fatto di Dalva la sua compagna. La ragazzina non conosce altro affetto, e sente terribilmente la mancanza di "Jacques". Saranno l'amicizia con Samia, la compagna di stanza che le è stata affiancata, e l'aiuto dell'assistente sociale Jayden a donarle una nuova prospettiva sulla realtà e ad insegnarle come possa essere la vita a 12 anni, così come quale possa essere l'amore autentico di un genitore verso un figlio.

Cast e Credits

con Zelda Samson, Alexis Manenti, Fanta Guirassi, Marie Denarnaud, Jean-Louis Coulloc'h

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori)

Critica

La regista e sceneggiatrice belga Emmanuelle Nicot, al suo esordio nel lungometraggio, sceglie di raccontare una storia di incesto allineandosi totalmente al punto di vista della giovane vittima, tanto che nella parte iniziale del racconto viviamo anche noi ciò che le succede come una sgradita ingerenza e un abuso.

Solo gradualmente, per il pubblico come per la ragazzina, la verità comincerà a farsi strada, e piano piano Dalva riuscirà a recuperare la sua preadolescenza. La cinepresa scava nel silenzio smarrito del suo volto che a poco a poco cambia di segno, utilizzando primi piani indagatori ma sempre rispettosi dell'intimità della protagonista - quella che nella storia è stata ampiamente violata [...].

Recensione di Paola Casella