L'amore è più freddo della morte

Rainer Werner Fassbinder
Germania
R. W. Fassbinder è uno dei registi che amiamo di più e a 40 anni dalla sua prematura morte – avvenuta il 10 giugno 1982 a soli 37 anni – lo omaggeremo con una piccola rassegna. Nel 2006 gli dedicammo una bellissima retrospettiva di suoi titoli (ancora si proiettava in pellicola). Ora grazie a Viggo, distribuzione indipendente, sono stati restaurati alcuni titoli ed è stato distribuito un interessante documentario dedicato a Fassbinder. Partiremo con L’amore è più freddo della morte: l'esordio alla regia del cineasta bavarese è un gangster-movie diretto in maniera già molto personale, tra lo strampalato e lo straniante. Il regista ha dedicato il film ad autori chiave della sua formazione quali Claude Chabrol, Eric Rohmer e Jean-Marie Straub.
con Hanna Schygulla, Rainer Werner Fassbinder, Ingrid Caven, Ulli Lommel
7€; ridotto 5.50€
Bianco e nero
Versione originale con sottotitoli in italiano
Il regista [...] costruisce un piccolo affresco criminale diretto in modo algido ed intellettuale, con riprese frontali fisse e dilatate, e una sensibilità da Nouvelle Vague che gli consente di far sposare il noir all'omosessualità, attraverso il collante della crudeltà tipica di ogni parabola grottesca che si rispetti. L'operazione è indubbiamente acerba e può sembrare vittima di un maledettismo manierista, oltre che un esercizio di stile fine a se stesso, ma è invece abbastanza sorprendente e spiazzante, non solo per lo spessore formale, ma anche per il discorso politico che Fassbinder comincia ad applicare ai corpi dei suoi antieroi, impossibile da decodificare secondo schemi che non siano dipendenti dal marxismo e all'insegna del connubio inscindibile tra sessualità e rivoluzione.
Recensione tratta da Longtake.it