LA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO

Dopo dieci anni di lontananza, due ex amanti si scoprono vicini di casa. Sono entrambi sposati, ma riallacciano la loro appassionata relazione, che prende da subito una piega morbosamente violenta...
LA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO
Data:
05/02/2024; 06/02/2024
Orario:
21:00
Rassegna:
Il cinema ritrovato
Regia:

François Truffaut

Anno:
1981
Origine:

Francia

Durata:
106'

Orari di programmazione:

lunedì 5 febbraio ore 21 (vo. sott. ita.);

martedì 6 febbraio ore 21 (vo. sott. ita.).

Mathilde, dal nome stendhaliano, ritrova sette anni dopo l'uomo che aveva amato fin quasi a soccombere: entrambi vivono in belle case vicine, dentro simili vite serene, eppure l'incontro sarà fatale. "Spero che il pubblico non prenda parte, che li ami entrambi come li amo io": ma come sempre, per Truffaut, anche questa è storia di uno squilibrio passionale, e pur nella tragedia che accomuna, la disfatta (amorosa) è della donna. Nel film, frasi che nessuno ha dimenticato: "Le canzonette dicono la verità, e più sono stupide più dicono la verità", e "Né con te né senza di te", exergo ed epitaffio.

Cast e Credits

con Henri Garcin, Fanny Ardant, Gérard Depardieu, Roger Van Hool, Veronique Silver

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

[...] Truffaut rilegge l'amour fou senza farsi affascinare dalle derive del feuilleton ma osservando i suoi protagonisti con l'oggettività, ma anche con la comprensione, di chi, in fasi diverse della vita, ha vissuto le loro angosce, le loro ansie, i loro abbandoni. Lo fa senza preoccuparsi delle possibili critiche degli intellettuali, recuperando anche la cultura erroneamente ritenuta 'bassa': "Ciascun film, ciascun romanzo, sempre che siamo ancora in grado di vedere e di leggere, sembra parafrasare la nostra pietosa avventura, ogni canzone sentita alla radio parla di noi, denuncia i nostri errori e conferma il nostro annientamento: 'senza amore non si è niente'".

Recensione di Giancarlo Zappoli