YOJIMBO - LA SFIDA DEL SAMURAI

Akira Kurosawa.
Giappone
In un piccolo villaggio due fazioni si combattono da lungo tempo. Un giorno giunge nel villaggio Sanjuro Kuwabatake, un samurai che, venuto a conoscenza della situazione, decide di offrire i suoi servigi a una delle due parti. Ma la faccenda è poco chiara e, ad un esame più attento, Kuwabatake si accorge che dei due partiti non gli conviene scegliere né l'uno né l'altro. A poco a poco la situazione si fa più chiara. Il samurai si avvede delle ingiustizie che vengono commesse e prende le difese dei deboli...
con Toshirô Mifune, Tatsuya Nakadai, Yoko Tsukasa, Isuzu Yamada, Daisuke Katô, Seizaburo Kawazu
8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì
Versione originale con sottotitoli in italiano
Verso la fine del 1963, l’allora direttore della fotografia Enzo Barboni (più tardi diventato regista con il nome di E. B. Clucher) stava uscendo dal cinema Arlecchino di Roma quando si imbatté in Sergio Leone. Barboni aveva appena visto e apprezzato La sfida del samurai (Yojimbo, 1961) di Akira Kurosawa, e pensava che a Sergio il film sarebbe piaciuto. Il film raccontava di un samurai senza padrone (Toshiro Mifune) che offre i suoi servigi come guardia del corpo a due fazioni rivali, composte rispettivamente da mercanti di seta e mercanti di sakè. Spinto più che altro dalla noia, Mifune sobilla una fazione contro l’altra e poi contempla il caos che ne segue da una torre di legno che domina la strada principale del villaggio. Barboni sentiva che questa storia conteneva una mescolanza di "avventura, ritualità e ironia" che Leone avrebbe potuto apprezzare.
La sera seguente, Leone andò con Carla a vedere La sfida del samurai. […] Carla Leone ricorda la reazione appassionata del marito al film di Kurosawa: "Sergio era irrequieto, alla ricerca di qualcosa che davvero avesse voglia di fare. Ricordo che quando andai con lui a vedere La sfida del samurai, ebbe su due piedi l’idea di trasformarlo in un western. Ne fu così entusiasta che non smetteva di pensarci. Ogni qualvolta era concentrato faceva a pezzetti un pacchetto di sigarette o qualsiasi cartoncino gli capitasse a tiro. Oppure mordicchiava un pezzo di carta. Beh, il tempo di essere arrivato a casa dal cinema e lui già stava facendo striscioline di carta e diceva tutto eccitato: “Sai, la storia di La sfida del samurai è tratta da un romanzo americano, e sarebbe stupendo rifarsi alla fonte originaria”.[…] Sergio Corbucci dichiarò: "Gli dissi: 'Fai ‘sto film di Kurosawa, attingi lì!'. Lui lo copiò in moviola pedissequamente cambiando soltanto l’ambientazione e i dialoghi". Leone ammise di essersi fatto fare una copia del "dialogo di La sfida del samurai, tradotto dal giapponese", ma solo "per essere sicuro di non ripeterne nemmeno una parola. Tutto ciò che volli mantenere fu la struttura di base del film di Kurosawa". Fra i due copioni, però, rimasero alcune singolari affinità: a un certo punto, lo straniero, impugna un machete come se fosse la spada di un samurai.