LA LUNGA CORSA. UNA COMMEDIA STRALUNATA - ANTEPRIMA

Il cielo in una cella: tra coming of age surreale e fiaba carceraria, l'opera seconda di Andrea Magnani. Il racconto di un disadattato, dal tono sognante e volutamente ingenuo. Sarà presente il regista Andrea Magnani.
LA LUNGA CORSA. UNA COMMEDIA STRALUNATA - ANTEPRIMA
Data:
06/08/2023
Orario:
21:15
Rassegna:
Accadde Domani
Regia:

Andrea Magnani

Anno:
2022
Origine:

Italia, Ucraina

Durata:
88'
Consigli per la visione:
T adatta a tutti

Sarà presente il regista Andrea Magnani

Giacinto è nato in carcere dalla madre e dal padre entrambi condannati. Cresciuto al riparo dal mondo, protetto dalle mura della prigione e dalle cure di Jack, il burbero ma affettuoso capo delle guardie, è diventato un ragazzo innocente e sensibile. Abbandonato dai genitori, da adolescente è costretto a trasferirsi in una casa d'accoglienza per orfani, ma incapace di adattarsi al mondo di fuori farà di tutto per tornare in carcere: prima provando a farsi arrestare non appena diventa maggiorenne, poi diventando anche lui una guardia carceraria. L'amicizia con l'ergastolana Rocky mette a rischio il suo rapporto con Jack: ma proprio un inatteso regalo di quest'ultima permetterà a Giacinto di trovare finalmente il modo di uscire dalla sua prigione, sia fisica, sia mentale...

Cast e Credits

con Adriano Tardiolo, Giovanni Calcagno, Barbora Bobulova, Nina Naboka, Maksim Kostyunin

Costo

Ingresso a € 3,50 per Cinema Revolution

Critica

L'opera seconda di Magnani ritrova un personaggio simile al malinconico disadattato protagonista del precedente Easy, questa volta non più chiamato a trovare se stesso nel corso di un classico road movie, ma al contrario in un film fondato sull'idea di chiusura e protezione. Se nel suo primo film il regista italiano usava l'est Europa (l'Ungheria, per la precisione) come il paesaggio ideale dove mettere in scena il ritorno a una sorta di terra primigenia dove la morte e la vita si incontravano, in La lunga corsa, che al posto dell'imponente Nicola Nocella ha la figura stupefatta di Adriano Tardiolo, le terre piatte dell'Ucraina, fatte passare per l'Italia, oltre a giustificare la coproduzione internazionale, diventano una sorta di non-luogo dove allestire la vicenda del povero Giacinto [...].

Recensione a cura di Roberto Manassero