IL VENTO SOFFIA DOVE VUOLE - Cinema Sotto Le Stelle

Una parabola coraggiosa, di poche parole e molti silenzi, sul rapporto con la spiritualità...
IL VENTO SOFFIA DOVE VUOLE - Cinema Sotto Le Stelle
Data:
18/06/2024
Orario:
21:30
Rassegna:
Cinema Sotto Le Stelle
Regia:

Marco Righi

Anno:
2023
Origine:

Italia

Durata:
108'

Sarà presente il regista Marco Righi

Antimo è un giovane uomo dall'anima antica che non si rassegna alla morte prematura della madre. Una madre che, pur essendo credente, negli ultimi tempi della sua malattia non voleva più pregare in casa, e chissà se lo faceva ancora nella chiesa del suo paese dell'Appennino emiliano, presieduta da un parroco spigoloso e poco disposto all'ascolto. La vita di Antimo si muove in modo regolare e preciso fra la cura della fattoria paterna, la compagnia occasionale della fidanzatina Miriam, condita di un po' di sesso furtivo e solipsistico, l'attenzione alla sorella Marta che sembra voler sfuggire alla prevedibilità del suo destino e la lettura delle sacre scritture. Quando il giovane uomo incontra un contadino sardo, Lazzaro, che non ha mai ricevuto i sacramenti, decide di insegnargli a pregare, sperando di aprirgli le porte del Regno dei cieli quando sarà arrivata la sua ora. Anche se, come dice Giovanni nel passaggio del Vangelo dal quale è tratto il titolo del film, il vento è già "di chiunque è nato dallo Spirito"...

Cast e Credits

con Jacopo Olmo Antinori, Florenzo Mattu, Yile Yara Vianello, Gaja Masciale, Andrea Bruschi.

Costo

Ingresso unico 4.50€

Informazioni aggiuntive

"Cinema Sotto Le Stelle" è la rassegna promossa dall'Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con ARCI - Comitato Territoriale di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna. In caso di maltempo la proiezione si sposta al Cinema Rosebud.

La rassegna, e tutta l’attività dell’Arena Stalloni, segue azioni a favore della sostenibilità ambientale degli eventi proposte dalla Regione Emilia-Romagna. Tutte le infomazioni sul sito di Arci Reggio Emilia alla pagina dedicata al progetto. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, cerchiamo di esserne consapevoli insieme. 

Per informazioni: Sandra Campanini (Responsabile Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia) - Tel. 0522.456632; E-mail: sandra.campanini@comune.re.it. Aggiornamenti sulla programmazione anche sui canali social del Cinema Rosebud (Facebook e Instagram) e sul gruppo community WhatsApp.

Critica

Lazzaro, Miriam, Marta sono tutti nomi che appartengono alle Sacre scritture, e l'afflato spirituale di Antimo, che potrebbe ispirarsi ad Antimo di Nicomedia, il predicatore che battezzò alcuni soldati prima di essere decapitato dalle milizie anticistiane dell'impero romano, sottende tutta la narrazione di Il vento soffia dove vuole, che contiene nel titolo un'altra coordinata: l'ingovernabilità della natura che si comporta come le pare, indipendentemente dalle aspettative degli uomini.

Marco Righi, che di Il vento soffia dove vuole (non ispirato al romanzo di Susanna Tamaro, che è stato pubblicato dopo il film) è scrittore, regista e montatore (insieme a Roberto Rabitti), filma i paesaggi di montagna in campo lungo e lunghissimo, restituendo alle figure umane la loro scala minima rispetto all'ambiente che li circonda, ma allo stesso tempo coglie con determinazione bressoniana nei boschi, nelle montagne e nei grandi spazi aperti lo stesso rigore meditativo che Antimo impone a se stesso.

La narrazione si muove senza scosse, anzi indugiando in una composta lentezza contemplativa, fino ad una svolta importante, seguendo il percorso di un "falso santo" che però somiglia (o cerca di somigliare) a un santo vero, come dice la citazione a inizio film di Amédéé Ayfre, sacerdote francese appassionato di cinema cristiano e promulgatore di una "teologia dell'immagine" [...].

Righi costruisce una parabola di poche parole (per quanto possa sembrare un ossimoro) e molti silenzi, di solitudini e sguardi, facendo leva sulla fotografia naturalistica di David Becheri e su una notevole padronanza registica (ad esempio nel piano sequenza finale e nelle numerose panoramiche) che però non sovrasta mai il senso della storia che racconta, e non chiama prepotentemente l'attenzione su se stessa. Le musiche di Luca Giovanardi sono minimaliste ma efficaci e sottolineano senza invadere, attingendo a sonorità non scontate.

Recensione di Paola Casella