Il patto del silenzio - Playground

Laura Wandel
Belgio
Nora è al suo primo giorno di scuola e fa fatica a lasciare il padre. In una classe superiore c'è già il fratello Abel il quale, però, vuole che lei gli stia lontano. Il motivo è che Abel subisce le vessazioni da parte di un gruppetto di bulli e non vuole che la sorella si intrometta e neppure ne parli con il genitore.
con Maya Vanderbeque, Günter Duret, Karim Leklou, Laura Verlinden, Lena Girard Voss
8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori)
Versione originale con sottotitoli in italiano
Segnalato dal Belgio per gli Academy Awards, Il patto del silenzio ha al centro una piccola protagonista assolutamente eccezionale. Lara Wendel, regista all'esordio nel lungometraggio, deve avere dei responsabili per il casting di grande qualità perché sono riusciti a scovare Maya Vanderbeque che ha sette anni ma sembra un'attrice navigata e più che efficace. È sufficiente assistere alla sequenza di apertura in cui il suo volto mostra tutte le incertezze e il dolore di chi deve separarsi da qualcuno che ama (nella fattispecie il padre, unico responsabile della vita familiare) per affrontare un mondo sconosciuto.
Non a caso Un monde è il titolo originale del film che rappresenta meglio del quasi spionistico titolo italiano il senso profondo del film. Perché è vero che Abel chiede alla sorella di fare silenzio sulle vessazioni che sta subendo ma è molto più propriamente 'un mondo' quello che Nora sta esplorando e non tutte le scoperte, oltre a quelle relative al fratello, sono positive.
Wendel non si lascia affascinare dalla retorica dei bambini 'innocenti'. Sa (e sa come mostrarcelo) che in uno stadio anteriore rispetto al bullismo i piccoli possono essere anche crudeli con i loro coetanei. Talvolta bastano poche parole per decretare un'emarginazione. In questo mondo gli adulti, anche se nel ruolo di docenti, faticano ad entrare. Occorre loro una sensibilità speciale (che una giovane maestra ha ma ad altre colleghe manca anche perché hanno davanti situazioni non facili da gestire).
La camera segue da vicino Nora nei suoi slanci così come nelle sue chiusure offrendoci più di un'occasione di riflessione. Ivi compresa quella sul fenomeno del bullismo in un aspetto che non sempre viene preso nella dovuta considerazione. Cioè quello delle cause di questo comportamento e di quali possono essere gli elementi che vi stanno alla base.
Recensione di Giancarlo Zappoli