IL CIELO SOPRA BERLINO

Wim Wenders
Germania Ovest, Francia
Orari di programmazione:
martedì 3 ottobre ore 21 (vo. sott. ita.);
mercoledì 4 ottobre ore 21 (vo. sott. ita.)
L’idea è sorta contemporaneamente da diverse fonti. Anzitutto dalla lettura delle Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke. Poi tempo addietro dai quadri di Paul Klee. Anche dall’Angelo della storia di Walter Benjamin. D’un tratto ascoltai anche un brano dei The Cure che parlava di fallen angels [...]. Riflettevo anche su come in questa città convivano, si sovrappongano i mondi del presente e del passato, immagini doppie nel tempo e nello spazio, a cui venivano ad affiancarsi ricordi d’infanzia, di angeli in veste di osservatori onnipresenti e invisibili.
Wim Wenders
con Bruno Ganz, Peter Falk, Solveig Dommartin, Otto Sander, Didier Flamand
8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori)
Versione originale con sottotitoli in italiano
[...] Ispirato da Rilke e con l'assolutamente importante collaborazione di Peter Handke, Wenders ci propone una riflessione sull'esistere che si fa cinema, pensiero e azione. Cinema innanzitutto e fin dalle primissime immagini con l'angelo Bruno Ganz che viene visto dai bambini in un affascinante bianco e nero. Quell'angelo è un 'collega' degli 'angeli' registi che Wim sente vegliare su di lui: Truffaut, Ozu e Tarkovskij a cui dedica il film alla fine. Ma è anche colui che sente il bisogno di superare la fase di 'ascolto' della vita per immergervisi completamente. Non basta osservare la realtà e condividerne, anche se sempre con distacco, i sogni e le disillusioni. Bisogna entrarvi con il peso della passione e del dolore. Non a caso ad aprire questa dimensione a Damiel sono due persone che hanno fatto della 'rappresentazione' la loro vita: la trapezista Marion e l'attore Peter Falk.
Grazie a loro il bianco e nero può diventare colore e l'angelo, che osservava dall'alto del campanile simbolo della Berlino devastata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, può ora, come dicono gli inglesi, "to fall in love", "cadere in amore". Perdendo l'eternità ma acquisendo la fondamentale dimensione umana...
Recensione di Giancarlo Zappoli