FLORA - Cinema Sotto Le Stelle (Arena Stalloni)

Martina De Polo
Italia
Flora Monti, divenuta staffetta partigiana a soli dodici anni, racconta la propria vita a partire dal momento in cui decide di accettare il pericoloso incarico di portare messaggi ai gruppi resistenziali che agiscono sull'Appennino tosco-emiliano. Quando, nel 1944, arrivano gli americani, per lei e la sua famiglia inizia una nuova avventura che la porta, da sfollata, a Cinecittà...
con Flora Monti, Deina Palmas.
Ingresso unico: 3.50€ (Cinema Revolution)
"Cinema Sotto Le Stelle" è la rassegna promossa dall'Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con ARCI - Comitato Territoriale di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna. In caso di maltempo le proiezioni sono annullate.
La rassegna, e tutta l’attività dell’Arena Stalloni, segue azioni a favore della sostenibilità ambientale degli eventi proposte dalla Regione Emilia-Romagna. Tutte le infomazioni sul sito di Arci Reggio Emilia alla pagina dedicata al progetto. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, cerchiamo di esserne consapevoli insieme.
Per informazioni: Sandra Campanini (Responsabile Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia) - Tel. 0522.456632; E-mail: sandra.campanini@comune.re.it. Aggiornamenti sulla programmazione anche sui canali social del Cinema Rosebud (Facebook e Instagram) e sul gruppo community WhatsApp.
Un'opera che è al contempo memoria e monito per tutte le generazioni. Flora Monti è nata nel 1931 e la sua è una testimonianza più che preziosa. A raccoglierla è stata Martina De Polo grazie a una produzione che ha avuto un finanziamento dalla Regione Emilia-Romagna ma anche, per alcuni elementi di postproduzione, da un crowdfunding che ha dato un importante segnale di interesse proveniente dal basso. Perché questo è fondamentale (e Flora ha modo di ricordarcelo) in una fase storica di revisionismo e/o di diffusa indifferenza nei confronti di un passato che potrebbe riproporsi seppure sotto altre forme esteriori.
La sua è una narrazione di vita vissuta, di cui ricorda anche i più piccoli particolari, che ci riporta alla Seconda guerra mondiale e non fa nessuno sconto alla collaborazione stretta tra fascisti e nazisti. La descrizione del momento in cui viene da loro fermata e, dodicenne, lasciata solo in maglietta e mutandine per perquisirla è più che sufficiente per descrivere quanto accadeva.
Ma Flora aveva allora lo spirito che ha conservato anche oggi quando racconta e non si astiene dal giudicare. C'è però anche, seppure indirettamente, il cinema in questa sua vicenda personale. Perché, una volta rasa al suolo la sua abitazione, viene inviata, con i suoi genitori, al campo profughi dell'UNRRA collocato all'interno di Cinecittà. Quello che si trova davanti è un mondo nuovo in cui avrà modo, per la prima volta, di scoprire anche una radio...
Recensione di Giancarlo Zappoli