Fitzcarraldo

Werner Herzog
Germania
Amazzonia, fine Ottocento. Brian Sweeny Fitzgerald (Klaus Kinski) noto come Fitzcarraldo, ha un sogno: costruire un Teatro dell’Opera a lquitos per farvi esibire Enrico Caruso. Ma i progetti in cantiere sono tanti: una ferrovia transandina e una fabbrica del ghiaccio. La sua amante però, Molly (Claudia Cardinale), lo convince a dedicarsi alla raccolta del caucciù per finanziare la folle idea amazzonica.
Per farlo però, Fitz deve giungere sino al fiume Ucayali, spartito tra i grandi produttori del settore tra cui Don Aquilino (José Lewgoy), che lo aiuta mostrandogli il metodo. C’è un problema nel progetto. Per giungere in quel passaggio del fiume infatti – confluenza tra il Rio delle Amazzoni e le rapide del Pongo das Mortes – l’unico modo è attraversarlo “da terra”; trascinando la nave nell’unico punto in cui i due fiumi quasi si toccano. Ne deriverà così un’impresa folle tanto quanto l’idea stessa alla base, che porterà il visionario imprenditore a realizzare qualcosa di ben più importante del Teatro dell’opera nella giungla: il consegnarsi alla leggenda.
con Klaus Kinski, Claudia Cardinale, José Lewgoy, Peter Berling, Salvador Godínez, Miguelangel Fuentes
8€; ridotto 7€ (6.50€ per Amici, Più che amici, Sostenitori)
Versione originale con sottotitoli in italiano
«Se io abbandonassi questo progetto? Sarei un uomo senza sogni, e non voglio vivere in quel modo. Vivo e muoio con questo progetto». Così parlò Werner Herzog a proposito di Fitzcarraldo, presentato in concorso a Cannes il 21 maggio 1982, dove vinse la Palma d’oro come miglior regia, per poi arrivare nelle sale italiane il 23 novembre dello stesso anno.
Al contempo grande sogno ed elogio alla follia, un’opera unica di indescrivibile bellezza che nel raccontare del viaggio dell’affarista Brian Sweeney Fitzgerald alias Fitzcarraldo (Klaus Kinski) – moderno Sisifo caratterialmente vestito dell’eterno conflitto nietzschiano tra Apollineo e Dionisiasco – vive di sguardi allucinati e auto-suggestioni nella codifica filmica del sogno impossibile di un idealista dal vestito bianco spiegazzato e parecchio sporco che riuscirà (letteralmente) a spostare le montagne: «Chi sogna può spostare le montagne…».