EO

Jerzy Skolimowski
Polonia, Italia
Giovedì 19 gennaio, alle ore 21, preparatevi a un film commovente, intenso e drammatico che pone l’accento sulla sensibilità e la dolcezza degli animali. Protagonista è Eo,un asino che fa coppia con l'acrobata Kasandra in un circo polacco. Con la ragazza, Eo ha una sintonia speciale che passa attraverso le carezze e il tono della voce. Ma il circo viene smantellato e i due vengono separati. Eo inizia così un viaggio che lo porta in paesi e contesti diversi, fino in Italia, sempre secondo ai cavalli, caricato di pesi, per lo più ignorato, a volte pestato, per cieca furia umana.
Dopo il successo della scorsa settimana, il Cinema Rosebud riproporrà la serata evento in compagnia degli amici dell'asineria Asini di Reggio Emilia con gli asini Romina e Gisella. Per grandi e piccini sarà un'occasione unica per conoscere più da vicino questi straordinari animali: sarà possibile interagire con loro all'interno del recinto predisposto, coccolarli, spazzolarli e conoscere meglio questo straordinario animale grazie alle guide esperte.
L'asino, animale dallo sguardo intenso, dal carattere mansueto e dalle innate capacità relazionali, è protagonista da anni sul nostro territorio nel contesto del progetto Reggio Emilia città asinabile, che vede coinvolti gli asini dell'azienda didattica Asini di Reggio Emilia (con sede nell'area verde adibita a fattoria del parco del Mauriziano) in percorsi di coesione sociale tra le persone. È un'interazione unica nel suo genere quella tra gli asini e la città del Tricolore che ha costituito un caso unico e immaginabile altrove. Un ribaltamento culturale che vede finalmente questo animale protagonista positivo.
Si raccomanda di portare con sé tante... carote!
La visione del film è consigliata a partire dai 10 anni.
con Sandra Drzymalska, Mateusz Kosciukiewicz, Tomasz Organek, Isabelle Huppert
7€; 5.50 € ridotto
Consigliato a partire dai 10 anni
Versione originale con sottotitoli in italiano
Al centro del nuovo lavoro dell’ottantaquattrenne cineasta polacco ci sono gli occhi malinconici di EO. Nel corso del suo cammino incontra persone buone e malvagie e passa dalla disperazione a una possibile felicità. Skolimowski sottolinea lo sguardo dell’innocenza dell’asino, mostra frammenti di soggettive alternando i dettagli sull’occhio, fa sentire il suo respiro e il suo pianto, la fatica dopo la corsa. Punta a un lavoro ‘godardiano’ su ‘quello che resta oggi del cinema’ e riparte idealmente dal frammento pixel del cielo di 11 minutes, atteggiamento simile con cui prova filtri rossi o pulisce e appiattisce l’immagine come in uno dei pochi frammenti attraenti come quello della fabbrica di notte. EO è la storia un altra impossibile convivenza con un mondo ostile dopo quella del combattente mediorientale interpretato da Vincent Gallo in Essential Killing. Al tempo stesso ripete uno dei temi ricorrente del cineasta, l’immobilità nella fuga, come in Lightship. La nave faro o l’incrocio tra dramma e magia al centro di L’australiano, con cui aveva vinto a Cannes il Gran Premio della Giuria nel 1978.
Recensione di Simone Emiliani