DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - Rassegna Almodóvar

Una donna sta per essere abbandonata dal suo amante, un famoso doppiatore cinematografico. Mentre cerca di rintracciarlo s'imbatte nel figlio dell'amante, in un'amica che crede di essere inseguita dalla polizia e infine nella nuova fiamma del suo ex.
DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - Rassegna Almodóvar
Data:
02/10/2023
Orario:
21:00
Rassegna:
Il cinema ritrovato
Regia:

Pedro Almodóvar

Anno:
1988
Origine:

Spagna

Durata:
88'

Pepa, doppiatrice cinematografica, viene abbandonata dal collega e amante Ivan. Da lui aspetta un bambino ed è pronta a dargli la caccia. Intanto la donna si trova a dover ospitare Candela, un’amica ricercata dalla polizia, mentre in casa sta per arrivare Lucia, l’ex moglie di Ivan, in cerca dell’uomo con l’intento di vendicarsi di lui.

Cast e Credits

con Carmen Maura, Antonio Banderas, Julieta Serrano, Rossy De Palma, Maria Barranco

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori)

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

Un Almodóvar interessato esclusivamente all'universo femminile trova il giusto punto di equilibrio nel proprio modo di fare cinema calibrando tutti gli elementi.

Alla base di questo film c'è il desiderio del regista di tornare a lavorare su "La voce umana" di Cocteau che aveva già messo sotto la lente d'ingrandimento in "La legge del desiderio". "Al contrario di Cocteau" afferma "non solo ho dato una voce a colui che è assente ma l'ho trasformato in una voce professionale. Quando ho finito di scrivere la sceneggiatura l'unica cosa che rimaneva di Cocteau (oltre agli elementi basilari: una donna sola, un telefono e una valigia) è ciò che lui non aveva scritto: le parole dell'amante assente." Appunto: la sceneggiatura che questa volta smette di procedere per accumulo talvolta meccanico ma costruisce una propria coerenza avendo alla base il piacere puro di fare cinema. Quel cinema che Pepa e Ivan doppiano consentendo loro di dirsi (a distanza perché ognuno registra separatamente) quelle parole che direttamente non riescono più a dirsi e che nella bocca di lui suonano false. Quel cinema che Almodóvar non riesce a non omaggiare in quella splendida sequenza in cui Pepa nella notte, seduta di fronte alla casa della rivale, si costruisce la propria "Finestra sul cortile". Forse perché è consapevole che, a partire da questo film in particolare (rifiutato da Cannes e premiato a Venezia) sarà lui a cominciare ad essere citato e omaggiato in opere altrui.

Recensione di Giancarlo Zappoli