BUON GIORNO

Una rara commedia del maestro giapponese Ozu, occasione per analizzare con leggerezza i mutamenti repentini della società giapponese nell'era del boom economico.
BUON GIORNO
Data:
17/04/2024
Orario:
21:00
Rassegna:
Il cinema ritrovato
Regia:

Yasujirô Ozu

Anno:
1959
Origine:

Giappone

Durata:
90'
Consigli per la visione:
T adatta a tutti

Buon giorno rappresenta una raro caso di commedia nel corpus del maestro giapponese, che parte dall'idea di una rielaborazione di un suo stesso film del 1932 per divenire altro, adattandosi all'epoca in cui viene girato e attingendo il più possibile da essa. I colori e i costumi sono quelli del boom economico incalzante, di un mondo che conosce per la prima volta la televisione e la lavatrice, che popola le proprie abitazioni di elettrodomestici che aiutino a risolvere i problemi.

Buon giorno esce lo stesso anno di Mio zio di Tati e di I quattrocento colpi di Truffaut ed è straordinario osservare i legami invisibili tra tre autori tanto differenti (fascinazione e scetticismo verso la tecnologia, una nuova generazione destinata a osservare il mondo con occhi vergini) e la loro reazione a un mondo che sta cambiando.

Cast e Credits

con Keiji Sada, Yoshiko Kuga, Chishû Ryû, Kuniko Miyake, Haruko Sugimura

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

Buon giorno è un film sulla famiglia, sulla comunicazione, sullo scontro fra genitori e figli, fra tradizione e modernità. Rispetta lo stile che il regista Yasujiro Ozu ha applicato in ogni sua opera, usando un gruppo di elementi ricorrenti: cinepresa fissa posta a un metro circa dal pavimento, spazi vuoti e sconnessi, nature morte. È uno stile legato al concetto di rito, uno degli esempi di quello che Paul Schrader ha chiamato stile trascendentale, una forma di rappresentazione universale, un metodo per esprimere il trascendente, ossia l’invisibile, l’ineffabile [...].

Recensione di Emanuele Sacchi