BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI

Un documentario "enciclopedia", diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre.
BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI
Data:
22/10/2024
Orario:
20:15
Rassegna:
Riusciranno i nostri eroi
Regia:

Massimo D'Anolfi, Martina Parenti

Anno:
2024
Origine:

Italia, Svizzera

Durata:
205'
Consigli per la visione:
T adatta a tutti

Bestiari, Erbari, Lapidari è un documentario “enciclopedia”, diviso in tre atti, ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Il film è un omaggio a quei mondi “sconosciuti” e per certi versi davvero alieni, fatti di animali, vegetali e minerali, che troppo spesso diamo per scontati, ma con cui dovremmo essere in costante dialogo dal momento che costituiscono la parte essenziale della nostra esistenza sul pianeta Terra.

Gli atti del film disegnano uno sviluppo drammaturgico unico, attraverso tre diversi dispositivi di messa in scena. Bestiari è un found-footage su come e perché il cinema ha ossessivamente rappresentato gli animali; Erbari invece, un documentario poetico d’osservazione dall’interno dell’Orto Botanico di Padova; Lapidari, infine, un film industriale ed emotivo sulla trasformazione della pietra in memoria collettiva. Bestiari, Erbari, Lapidari è un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte del nostro vecchio continente.

In collaborazione con FICE Emilia-Romagna

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Critica

[...] Per il mondo animale veniamo condotti a considerare come e quanto l'osservazione dotata di movimento, grazie all'invenzione del cinematografo, abbia permesso di elevare l'indagine oltre il livello puramente biologico per prendere in considerazione le dinamiche relazionali rapportandole con gli studi sociologici sugli esseri umani.

La parte dedicata agli erbari, oltre a metterci in condizione di conoscere fin nei minimi particolari lo splendore del primo Orto Botanico della storia (quello di Padova), ci pone di fronte - senza ideologie ma con dati scientifici - all'importanza del cosiddetto 'green' nella nostre vite. A ciò si aggiunga la condivisione di un 'erbario di guerra' risalente al primo conflitto mondiale, prezioso tassello alla conoscenza storica.

La terza parte dedicata ai 'lapidari' induce, con una forte presenza di immagini provenienti da demolizioni e da scavi dopo terremoti, a riflettere su quanto ha scritto Marc Augé in quel breve ma profondo saggio su "Macerie e rovine". Ma aggiunge, tra le altre osservazioni, la considerazione su come la pietra possa diventare Memoria. [...].

Recensione di Giancarlo Zappoli