AMARCORD

Federico Fellini
Italia
“Volevo intitolare il film 'Viva l'Italia', ma il tipo di sarcasmo ingeneroso, snobistico, troppo rozzamente liquidatorio che sembrava suggerirlo rischiava di essere esteso e frainteso con il film. Un altro titolo mi ha tentato per un po' di tempo ed era 'II borgo', il borgo inteso nel senso di chiusura medievale, la provincia vissuta come isolamento, separazione, tedio, abdicazione, decomposizione, morte”.
Federico Fellini
Amarcord usciva nelle sale il 18 dicembre 1973 e noi lo riproponiamo per ridere, piangere e commuoverci come la prima volta che lo abbiamo visto. Che fortunati quelli che non lo hanno mai visto al cinema...questa potrebbe essere la loro indimenticabile prima volta!
con Bruno Zanin, Pupella Maggio, Armando Brancia, Giuseppe Ianigro, Gianfilippo Carcano
8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.
Disilluso e malinconico, sospeso tra sacro e profano, è uno dei film più famosi del regista romagnolo, vincitore dell'oscar per il miglior film straniero nel 1975.
Avete mai avuto la voglia di rivisitare i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza? Spesso accade che ritornando in quei posti si avverte una netta discrepanza tra la propria mitologia del ricordo e la realtà effettiva. Le stanze sono più strette, le luci meno abbaglianti, i profumi assenti. Questa differenza è causa di grande delusione perché realizziamo che era la nostra immaginazione a ridisegnare i confini delle realtà. Amarcord (“Io mi ricordo” in dialetto romagnolo) nasce dalla voglia di esorcizzare questa delusione, questa fitta dolorosa che nasce nel momento in cui è meglio ricordare i fatti come li abbiamo immaginati piuttosto per come sono veramente accaduti. Federico Fellini fa le prove di questa operazione con I clowns (1970) e soprattutto Roma (1972) che può essere considerato un cripto-sequel di Amarcord (1973).