Alpha

Julia Ducournau
Francia, Belgio
Alpha ha 13 anni e un'adolescenza tribolata. Figlia unica di una madre single, rientra da una festa con un tatuaggio sul braccio e il terrore negli occhi, perché da qualche tempo un misterioso virus trasforma gli uomini in pietra, soffocandoli prima di ridurli in polvere. La sindrome misteriosa è al centro delle ricerche di sua madre, medico in una clinica che accoglie i malati terminali. A complicare il foyer domestico e il clima ansiogeno è Amin, lo zio di Alpha, tossico impenitente e redivivo che la sorella prova mille volte a strappare alla morte. Fuori, intanto, soffia un vento rosso e il mondo è sopraffatto dalla paura. Dalla regista di "Titan".
con Mélissa Boros, Golshifteh Farahani, Tahar Rahim, Emma Mackey, Finnegan Oldfield
8€ intero; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.
I biglietti possono essere acquistati:
- Alla cassa del Cinema Rosebud in prevendita nei giorni precedenti la proiezione d'interesse e in ogni caso fino all'inizio della proiezione stessa (la cassa apre sempre 30 minuti prima, e chiude sempre 30 minuti dopo, l'inizio di ciascun film). Poiché gli orari di apertura variano in base alla programmazione, si consiglia di consultarla per informazioni sull'orario di apertura della cassa. I posti non sono assegnati;
- ONLINE al link di seguito indicato. L'acquisto online prevede una maggiorazione di 0,50€ sul prezzo del biglietto (non si applicano riduzioni). I biglietti acquistati online non possono essere modificati, annullati o rimborsati. È possibile acquistare i biglietti online fino a un’ora prima dell'inizio della proiezione. I posti non sono assegnati. Se il titolo d'interesse non risulta ancora disponibile per l'acquisto online, si invita a consultare il sito nei prossimi giorni.
ACQUISTA BIGLIETTI ONLINE
Versione originale con sottotitoli in italiano
Dopo aver brillato i codici e fuso i generi in una nuova lega, Julia Ducournau prosegue la sua esplorazione ossessiva del corpo, filmato come soggetto concreto e carnale - un grano di pelle, una goccia di sangue, un braccio bucato dalla siringa - ma anche fantasmagorico - una misteriosa malattia trasforma la gente in sculture di marmo.
Il contagio passa dal sangue e ci piomba nell'atmosfera apocalittica degli anni Ottanta: la droga, l'AIDS, la trasmissione (dei traumi familiari). Lo sguardo della regista è personale, frontale, quasi plastico, concentrato sull'epoca fondatrice della sua adolescenza e intimamente fedele alle sue ossessioni profonde. [...].
Recensione di Recensione di Marzia Gandolfi



