Your Name.
Regia: Makoto Shinkai (Giappone, 2016) 106'
Scuola secondaria di primo e secondo grado
Mitsuha è una studentessa che vive in una piccola città rurale e desidera trasferirsi a Tokyo; Taki è uno studente di liceo che vive proprio a Tokyo e vorrebbe lavorare nel campo dell'arte o dell'architettura. Una notte, Mitsuha sogna di essere un giovane uomo, si ritrova in una stanza che non conosce, ha nuovi amici e lo skyline di Tokyo si apre dinnanzi al suo sguardo. Nello stesso momento Taki sogna di essere una ragazzina che vive in una piccola città di montagna che non ha mai visitato. Ma quale sarà il segreto che si cela dietro questi strani sogni incrociati?
(...) nella sua doppia natura di riflessione esistenziale e oggetto di intrattenimento per adolescenti, Your Name. non sottovaluta mai le esigenze narrative. Nella prima metà del film, Shinkai si avvale di un registro leggero: i ragazzi imparano a conoscere i corpi altrui e a sviluppare un sentimento che assomiglia sempre più all'amore, prima che tutto – sfasamenti compresi – acquisisca un senso. La svolta drammatica che seguirà, il cui parallelismo con la storia recente giapponese è più che evidente, mescola le carte e chiarisce l'intento di Shinkai, che dalla minuscola vicenda di Mitsuha e Taki arriva a sondare misteri universali e insieme estremamente "locali". Il contrasto tra tradizione e modernità, tra campagna e metropoli, tra riti millenari – in cui il sakè viene sputato e poi conservato – e il dominio degli smartphone, viene evidenziato e scandito da porte scorrevoli (o sliding doors, per dirla con un altro film incentrato sulle vie imperscrutabili del destino) che Shinkai sceglie di riprendere perpendicolarmente, da una visuale opposta a quella consueta. Come a raccontare la storia più semplice possibile, quella di un amore che nasce e di due sconosciuti che tali non sono più, nella maniera più peculiare, fantasiosa e contemporanea che si possa immaginare.(...)
Emanuele Sacchi, mymovies.it