Selma - La strada per la libertà
Regia: Ava DuVernay (Gran Bretagna, 2014) 127’
Scuola secondaria di secondo grado
Nella primavera del 1965 una serie di eventi drammatici cambiò per sempre la rotta dell'America e il concetto moderno di diritti civili: un gruppo di coraggiosi manifestanti, guidati dal Dr. Martin Luther King Jr., per tre volte tentò di portare a termine una marcia pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, con l'obiettivo di ottenere l'imprescindibile diritto umano al voto. Gli scontri scioccanti e la trionfante marcia finale portarono infine il Presidente Lyndon B. Johnson a firmare, il 6 agosto di quell'anno, lo storico Voting Rights Act.
Siamo nel 1965, non nel 1839 dei negrieri di «Amistad» né nel 1845, l'epoca di «12 anni schiavo». Eppure c'è da vergognarsi a vedere oggi, in questo robusto film dell'afroamericana Ava DuVernay, come venivano ancora trattati i negri (si diceva ancora così, e non neri) negli Stati Uniti, in quelli del Sud profondo almeno. (...) Il film della DuVernay ricostruisce con puntiglio un importante episodio di questa lotta non violenta condotta da King per la liberazione del suo popolo (...). Merito non ultimo del film, privo di particolari guizzi di regia ma profondamente sobrio, è di mostrarci Luther King (interpretato senza enfasi dal somigliante David Oyelowo, con la voce italiana di Simone Mori) anche nella sua vita privata, con la moglie Coretta lasciata troppo sola e i quattro figlioletti, i suoi sconforti, le sue perplessità, le sue sfide e le sue sconfitte. (...) Quello che non si vede è che Martin Luther King il 4 aprile 1968 sarà ucciso a Memphis a soli 39 anni. Come nel 1963 a Dallas John Fitzgerald Kennedy, che sosteneva l'integrazione razziale, e come l'antischiavista Abramo Lincoln, assassinato da un fanatico sudista il 14 aprile 1865. Anche questa è, o era, l'America.
Franco Colombo, L'Eco di Bergamo, 17/2/2015