Re della terra selvaggia

Data:
03/09/2025
Orario:
05:00
Rassegna:
2013OfficinaVisionaria

Regia: Benh Zeitlin (Usa, 2012) 92’


Scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado (primo biennio)

Hushpuppy è una bambina di 6 anni che vive nella comunità soprannominata Bathtub (La Grande Vasca) per gli allagamenti a cui va incontro in occasione dei cicloni: una zona paludosa su un delta del Sud degli Stati Uniti, in Louisiana. Mentre lo spettro di un terribile uragano spaventa la comunità del luogo, mettendo in fuga molti, Wink scopre di essere gravemente malato e di dover preparare la figlia a cavarsela da sola. Il suo desiderio è che Hushpuppy non abbandoni la sua terra, ma ne diventi un giorno il re, la creatura più forte. Quando una serie di eventi – le temperature che aumentano, il ghiaccio che si scioglie e un gruppo di creature preistoriche, gli Aurochs, che fanno la loro comparsa – Hushpuppy decide di partire per andare alla ricerca della madre scomparsa, di cui ha solo vaghi ricordi...

Quando ha fatto il primo pro­vino per il ruolo della pro­tagonista del Re della terra selvaggia, Quvenzhané Wallis aveva solo 5 anni: «Il personaggio di Hushpuppy – dice il regista Benh Zeitlin – nasce dalla sua folgorante personalità. Quvenzhané gli ha conferito una saggezza e un co­raggio che io non credo di possedere. Hushpuppy è la persona che vorrei essere». La ricerca era iniziata molto tempo prima, quando Zeitlin e i suoi collaboratori si erano chiesti se fosse possibile che una bambina così picco­la portasse sulle spalle il peso di una storia tanto complessa. La risposta è arrivata a Houma, in Luoisiana, tra le paludi e le chiatte dove il film è am­bientato, dopo che erano già stati vi­sionati 4000 bambini: «Quvenzhané era una micro-forza della natura, con una capacità di mettere a fuoco le co­se e un’intelligenza emotiva mai viste prima...». Un tale uragano di carisma e umorismo, racconta Zeitlin, non po­teva essere contenuto tra «azione e stop»: «Non raccontiamo la crescita della protagonista, ma la sua empatia con ciò che la circonda, il fatto che ala capace di diventare una creatura adatta a vivere con la natura». Qualcosa di molto più difficile di una semplice vicenda di formazione: «Volevo fare un film che si interrogas­se sulla maniera di reagire di fronte a una condanna a morte, tra uragani, maree nere, terreno che si sgretola sotto i piedi. Non era mi intenzione criticare i politici che hanno contribuito a questo stato di cose, nè innescare una battaglia sulla respon­sabilità ambientale, tantomeno risve­gliare le coscienze. Mi interessava scoprire come persone che vedono morire la loro terra riescano a non perdere la speranza, la gioia, lo spirito di festa che le contraddistingue». É per questo che Ben Zeitlin ha fatto recitare nella sua opera gente che non l’aveva mai fatto prima, Dwight Henry, nel ruo­lo di Wink, il padre malato della protago­nista, di professione panettiere, e Quven­zhanè Wallis che «an­dava alla scuola ele­mentare del quartie­re. Bastava guardarli dritti negli occhi per capire che erano dei feroci guerrie­ri, capaci di ogni cosa». Anche di com­battere la catastrofe ambientale che sta per travolgere Bathtub (La Grande Vasca), una zona del Sud americano dove allo scioglimento dei ghiacci eter­ni corrisponde, sullo schermo, la mi­naccia dell’arrivo degli Aurochs, miste­riose creature preistoriche. Quando la comunità verrà costretta dalle autorità locali ad abbandonare la Grande Vasca per trasferirsi in un triste ricovero, Hu­shpuppy, guardandosi intorno, dirà che sembrano tutti «pesci in un acquario senz’acqua». Dalla riscossa Hushpup­py uscirà vincitrice, combattente tem­prata dal dolore e dalle prove più diffi­cili, pronta per guidare gli altri. (...)
Fulvia Caprara, La Stampa, 23/1/2013