"Rapsodia satanica" sonorizzata dai Giardini di Mirò

Da non perdere l'evento di apertura del 2015 cinematografico: proiezione del film del 1917 "Rapsodia satanica" di Nino Oxilia, protagonista la diva Lyda Borelli. Sonorizzazione dei Giardini di Mirò. Ingresso 10 euro. Disponibili in prevendita 50 posti, i restanti saranno in vendita la sera stessa a partire dalle ore 20.00
"Rapsodia satanica" sonorizzata dai Giardini di Mirò
Data:
07/01/2015
Orario:
21:00
Rassegna:
ConcertoProiezione2015
Regia:
Nino Oxilia
Anno:
1917
Origine:
Italia
Durata:
45'

Rapsodia satanica di Nino Oxilia è una variazione della vicenda faustiana da un poema di Fausto Maria Martini del 1915. Una anziana dama dell'alta società, Alba d'Oltrevita (Lyda Borelli) stipula un patto con Mefisto (Ugo Bazzini), per riacquistare la giovinezza in cambio della quale però lei ha il divieto di innamorarsi...



I Giardini di Mirò sonorizzano il film di Nino Oxilia con una lunga suite strumentale con influenze blues, sonorità mediterranee e orientali, musica contemporanea e ambient, il tutto all'interno di quelle trame musicali che caratterizzano il suono del gruppo, sospeso tra post rock, elettronica, psichedelia e noise.

«Non è facile confrontarsi con cose del genere (la colonna sonora originale era di Mascagni), ma i Giardini di Mirò confermano di cavarsela alla grande» (www.rollingstone.it)

«Questo 2014 è, musicalmente, un anno importante perché vede anche il ritorno dei Giardini di Mirò, che licenziano in questi giorni il loro sesto album in studio. [...] Così questo sesto lavoro (prodotto insieme ad un altro vanto italiano, ovvero Francesco Donadello, consolidato producer internazionale in quel di Berlino) è il gemello de “Il Fuoco” uscito qualche anno fa, altro se non una sonorizzazione di un film del 1917. Rispetto a quel lavoro “Rapsodia Satanica” è più frizzante e disomogeneo allo stesso tempo mescolando suite desertiche, quasi acustiche, ai suoni wave, marchio di fabbrica della band reggiana.Il “singolo” scelto per promuovere questo nuovo percorso ovvero la traccia numero 5 intitolata XVII, si colloca, a mio avviso, direttamente nelle top 3 delle canzoni più belle di sempre a nome "GDM". Sottolineo canzoni, perché alla fine di questo trattasi, non c’è la voce, ma sono le chitarre a cantare urlando o sussurrando.» (www.troublezine.it)