Ernest & Celestine

Data:
03/09/2025
Orario:
05:00
Rassegna:
2013OfficinaVisionaria

Regia: Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner (Francia, 2012) 79’

Scuola d’infanzia e scuola primaria


Nel mondo degli orsi è impossibile fare amicizia con un topolino. La diffidenza è ai massimi livelli. Peraltro nel mondo sotterraneo dei topi l’orso rappresenta il peggiore dei pericoli che si possano incontrare. Inoltre il futuro dei più piccoli è già segnato. Dovranno tutti accedere alla professione più necessaria: il dentista. La giovane Célestine, un’orfana con il desiderio di diventare pittrice, sfugge al mondo opprimente dei topi e incontra l’orso Ernest, clown e musicista...

(...) All’origine di questo delizioso film di animazione, presentato alla Quinzaine des Realisateurs al Festival di Cannes, ci sono i libri disegnati da Gabrielle Vincent e tradotti in molti paesi del mondo. Nate all’inizio degli anni Ottanta le avventure dell’orso Ernest e della topolina Célestine conservano il talento di pittrice e narratrice a partire dal quotidiano della loro creatrice. A questa già più che efficace modalità di narrazione si aggiunge il talento di uno dei più famosi scrittori francesi, Daniel Pennac. La sua sceneggiatura è rispettosa della fonte originale e, al contempo, memore di quando leggeva all’allora sua figlia piccola le storie della Vincent divenendo per lei il buon orso artista. Non è facile trovare un’animazione così raffinata e al contempo capace di parlare al cuore e alla razionalità di adulti e bambini. Perché il discorso sul pregiudizio passa attraverso una storia di amicizia che il mondo ritiene impossibile conservando un ancoraggio alla realtà (una su tutte la scena del tribunale) ma trasfigurandolo attraverso quella poesia del tratto e dello sguardo che troppo spesso rischiamo di dimenticare, travolti come siamo da immagini senz’anima. Un’anima che invece hanno sia Benjamin Renner (alla sua prima esperienza nel mondo dell’animazione) e i già rodati suoi co-realizzatori Vincent Patar e Stéphane Aubier (Panico al villaggio).
Giancarlo Zappoli, mymovies.it

Elogio della diversità, apologo dell’integrazione. Che a servirli sullo schermo sia un’animazione non deve sorprendere, se a curare scenario e dialoghi è Daniel Pennac addirittura non fa notizia: fedele cantore di capri espiatori del calibro di Malaussène, qui lo scrittore francese prende dagli album di Gabrielle Vincente e narra le tenere gesta di Ernest e Celestine, così lontani così vicini e sempre vittime designate dell’omologazione. Loro è la possibilità dell’incontro: la topina Celestine, che non vuole fare la dentista, e l’orso Ernest, artista nullatenente, goloso e fracassone. Fatal fu un bidone dell’immondizia: lui ci fruga spinto da fame atavica, lei ci è finita tentando di sottrarre un dentino ai plantigradi, che nel mondo possibile della Vincente sono gli umani – per i topi rimangono le stesse fogne.
Con le voci di Claudio Bisio e Alba Rohrwacher – per una volta il doppiaggio paga – e le musiche fondamentali di Vincent Courtois, Ernest & Celestine abbina disegni minimali, se non poveri, e ricchezza poetica: i grandi torneranno bambini, e viceversa, scoprendosi uguali nella terra di mezzo di Vincente e Pennac. (...)
Federico Pontiggia, cinematografo.it

(...) Il film (...) punta maggiormente sull’effetto visivo, con un’animazione dal sapore artigianale e rétro che ne accentua una dimensione sospesa nel tempo, impreziosita dalle musiche. Il mondo sopra sembra fermo agli anni sessanta, mentre quello sotterraneo è di un futurismo vintage. Gli incubi di Ernest e di Celestine, o il passaggio dall’inverno alla primavera, sono tratteggiati conciliando graficamente immagine e suono. Gli autori sviluppano l’intreccio alternando momenti d’azione e da slapstick comedy ad altri che sottolineano la preziosa amicizia tra la topolina e l’orso, l’una sveglia e posata, l’altro maldestro e sguaiato. Vengono smascherate l’ipocrisia delle convenzioni, l’assurdità della paura, ma anche l’inutile avidità. Pennac sembra non rinunciare al suo mondo un po’ folle di emarginati e perseguitati giungendo a un equilibrato punto di incontro tra il proprio stile e quello della Vincent, adattandosi perfettamente alla storia ed evitando banalità o luoghi comuni.
Un film delizioso che potrà essere apprezzato tanto da un pubblico di bambini quanto di adulti, che affascina con la sua delicata poesia, ironia e tenerezza, e che esprime un messaggio di uguaglianza, amicizia e solidarietà privo di retorica, dove i sentimenti autentici prevalgono sulle convenzioni.
ondacinema.it