Un bel mattino

Mia Hansen-Løve
Francia
Sandra Kinsler, traduttrice consacrata al suo lavoro e al prossimo, vive a Parigi con la sua bambina e il peso di un lutto. Vedova da cinque anni, riscopre l'amore con Clément, un vecchio amico in piena crisi coniugale. Ma quel nuovo sentimento improvviso si scontra con la realtà e la malattia degenerativa di suo padre, un insegnante di filosofia che vive solo e ha bisogno di cure costanti. Per gestire l'irreversibile demenza del genitore, comincia per Sandra e la sua famiglia la dolorosa ricerca di un 'ricovero'. Tra una vita che si spegne e un amore che comincia, Sandra approfitta di quegli ultimi momenti di complicità col padre e cerca all'orizzonte un nuovo inizio...
con Léa Seydoux, Pascal Greggory, Melvil Poupaud, Nicole Garcia, Camille Leban Martins
5€; 3€ per over 65
Un bel mattino è un film semplice e disarmante sulla vita, nient'altro che la vita.
Un racconto che interroga quello che resta quando ce ne andiamo, quello che lasciamo indietro con il ricordo di noi: i nostri libri, le nostre collezioni segrete, i nostri quadri, la nostra lingua, la nostra città, i nostri riti e tutto quello che fa lo spessore di un'esistenza.
Partendo da un'esperienza personale, Mia Hansen-Løve sceglie due regimi di rappresentazione, proprio come aveva fatto nel suo film precedente (Sull'isola di Bergman), meno radicali forse, ma sempre distinti. Il travolgimento amoroso si riflette nel lutto di un padre che non è più veramente presente. Un uomo entra nella vita della protagonista e un altro se ne va. Qualcosa muore e qualcosa (ri)nasce spontaneamente, parole e gesti d'amore contro gli assalti di una malattia invalidante.
Mia Hansen-Løve fa del peso del dramma una sorta di pendolo che regola il movimento del film e racconta la brutalità dell'esistenza, esplorando la sofferenza e avventurandosi senza freni sul terreno di una passione ardente [...].
Recensione di Marzia Gandolfi