L'oro del Reno

L'opera di esordio al lungometraggio del regista Lorenzo Pullega...
L'oro del Reno
Data:
03/09/2025
Orario:
21:00
Rassegna:
Cinema Sotto Le Stelle
Regia:

Lorenzo Pullega

Anno:
2025
Origine:

Italia

Durata:
90'
Consigli per la visione:
T adatta a tutti

La proiezione si svolge in Arena Stalloni (via Campo Samarotto, 10)

Un regista riceve da uno strano comitato l'incarico di celebrare il fiume Reno che, nascendo in provincia di Pistoia, attraversa tutta l'Emilia-Romagna per sfociare nell'Adriatico. Quello che in origine dovrebbe essere un documentario si trasforma in un "on the river" carico di storie vecchie e nuove e di strani personaggi...

Cast e Credits

con Neri Marcorè

Costo

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Informazioni:

0522.392137 (risposta in orario ufficio); 351.5485230 (attivo da un’ora prima dell’inizio della proiezione). I biglietti possono essere acquistati anche in Arena Stalloni presso la biglietteria (la biglietteria apre un’ora prima dell’inizio della proiezione). Tutte le informazioni su www.arenastalloni.it.

In caso di maltempo le proiezioni saranno annullate.

Critica

Lorenzo Pullega, al suo primo lungometraggio, ricorda la follia creativa del primo Avati. Infatti, la domanda è: si può nel 2025 realizzare un film che è percorso da quel tocco di follia creativa e pensosa che innervò "Le strelle nel fosso" (1979)? Di quel film, ambientato nell'area di Comacchio Avati disse "Alla fine delle riprese ho baciato il muro della casa in cui è ambientato il film per ingraziarla di avermi raccontato una storia meravigliosa sulla morte".

Pullega può baciare le onde di un fiume che gli ha ispirato un susseguirsi di storie che hanno dentro di sé spesso un senso di già dissolto o di prossimo ad esserlo. Come spesso accade nei film di Avati anche qui c'è un narratore (la voce è quella di Neri Marcorè) che ci guida in un mondo in cui l'oggi si mescola con l'ieri con echi che non sono mai nostalgici ma semmai desiderosi di narrare il mistero dei comportamenti umani senza volere necessariamente trovarvi una ragione.

Lo stile è chiaro sin dalla sequenza di apertura con la barca dei melomani wagneriani che cercano un altro Reno. L'oro c'è anche nel fiume tosco-emiliano ma è rappresentato dal desiderio di scovare storie che si collochino tra la sfavillante luce del sole e la nebbia più fitta.

Recensione di Giancarlo Zappoli