L'AMICO DELLA MIA AMICA

Due ragazze molto diverse tra di loro, Blanche e Lea, diventano amiche. La prima è timida e riservata, mentre la seconda è disinvolta e brillante...
L'AMICO DELLA MIA AMICA
Data:
22/01/2025
Orario:
21:00
Rassegna:
Il cinema ritrovato
Regia:

Eric Rohmer

Anno:
1987
Origine:

Francia

Durata:
103'

Blanche e Léa si incontrano alla mensa comunale e diventano amiche: la prima, 24 anni, impiegata graziosa, sensibile, molto timida soprattutto con i ragazzi; la seconda, 22 anni, studentessa bella, disinvolta e sicura di sé, dice di avere un fidanzato, Fabien, col quale però ha qualche problema. Infatti lei lo considera eccessivamente dedito al lavoro, egoista, poco premuroso, troppo giovane: tutto ciò che lei ama a lui dà fastidio, quello che attrae lui annoia lei. Blanche, che ormai si vede regolarmente con Léa, conosce Alexandre, giovane ingegnere piacente, amante dello sport, raffinato, ammirato dalle donne e ne rimane affascinata, ma l'uomo non sembra nemmeno accorgersi della timida Blanche. Léa, sempre più in crisi con Fabien, decide di partire per una vacanza. Durante la sua assenza Fabien si incontra con Blanche, i due scoprono di avere molte cose in comune e iniziano a provare attrazione l'uno per l'altra...

Cast e Credits

con Emmanuelle Chaulet, Sophie Renoir, François-Eric Gendron, Anne Laure Meury

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

Il Rohmer delle Commedie e proverbi ha un tono più leggero rispetto ai Racconti morali: continua a filosofeggiare sull’amore ma preferisce farlo in modo indiretto, non con discussioni un po’ verbose ma mostrando i personaggi nel loro concreto agire; come precisa lui stesso, obiettivo della serie è “far scaturire significati etici dal comportamento dei personaggi, che si dipingono da sé attraverso le loro azioni o le loro passioni, i loro slanci o le loro illusioni, i vacillamenti del cuore o dei sensi, ma soprattutto attraverso la distanza che si viene a creare tra le loro parole e le loro azioni” (e forse l’ultima frase contiene il segreto della meravigliosa banalità delle sue storie, così semplici in apparenza ma con un’insospettata profondità).