CAMPO DI BATTAGLIA - Cinema Sotto Le Stelle (Arena Stalloni)

Gianni Amelio
Italia
Proiezione in Arena Stalloni (in caso di pioggia si sposta al Cinema Rosebud)
## PROIEZIONE SOLD OUT ##
Saranno presenti, al termine della proiezione, il regista Gianni Amelio assieme ad Alessandro Borghi
Due anni dopo "Il signore delle formiche" (2022), Gianni Amelio torna in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e di nuovo con un film che scava in un capitolo buio della storia italiana. "Campo di battaglia" è ambientato in Friuli Venezia Giulia durante la Prima guerra mondiale e vede protagonisti due ufficiali medici che lavorano nello stesso ospedale militare dove sono testimoni del fenomeno dell'autolesionismo praticato dai soldati per essere riformati o almeno portati via dalle trincee. Nel frattempo, al dramma bellico sta per aggiungersi la grande epidemia di febbre spagnola...
con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti
Ingresso unico a 3.50€ per Cinema Revolution
"Cinema Sotto Le Stelle" è la rassegna promossa dall'Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con ARCI - Comitato Territoriale di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna. In caso di maltempo la proiezione si sposta al Cinema Rosebud.
La rassegna, e tutta l’attività dell’Arena Stalloni, segue azioni a favore della sostenibilità ambientale degli eventi proposte dalla Regione Emilia-Romagna. Tutte le infomazioni sul sito di Arci Reggio Emilia alla pagina dedicata al progetto. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, cerchiamo di esserne consapevoli insieme.
Per informazioni: Sandra Campanini (Responsabile Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia) - Tel. 0522.456632; E-mail: sandra.campanini@comune.re.it. Aggiornamenti sulla programmazione anche sui canali social del Cinema Rosebud (Facebook e Instagram) e sul gruppo community WhatsApp.
l film di Amelio atteso a Venezia racconta l'orrore della guerra di un secolo fa per guardare anche all'oggi. Protagonisti due dei migliori attori della loro generazione: Alessandro Borghi e Gabriel Montesi.
Alla Mostra del Cinema di Venezia del 1959 veniva presentato uno dei capolavori della commedia all'italiana, "La grande guerra" di Mario Monicelli. Per la prima volta, la guerra del '15-'18 veniva raccontata al grande pubblico in Italia senza il velo della retorica gloriosa e patriottica, sventolato a lungo dalla propaganda nazionalista, in particolare durante il fascismo. Il conflitto, che era stato tramandato nei decenni successivi come sforzo eroico e momento fondativo della nazione, veniva smitizzato da Monicelli attraverso la storia di due soldati lavativi - straordinariamente interpretati da Vittorio Gassman e Alberto Sordi - costretti al fronte e impegnati solo a tentare di farla franca, piccole pedine protagoniste di una tragedia farsesca, inserita nel realismo della ricostruzione storica.
Sessantacinque anni dopo, il nuovo film di Gianni Amelio si sofferma con approccio puramente drammatico su un aspetto ancora poco noto di quella guerra e che ne rivela tutto il dolore e l'assurdità (come di tutte le guerre): spesso, i soldati mandati a morire nelle trincee si ferivano volontariamente pur di scampare a quell'orrore e nella speranza di tornare a casa, invalidi ma vivi. All'aumentare degli episodi di questo genere, gli alti comandi inasprirono i controlli, punendo in maniera via via sempre più crudele e sommaria i simulatori e le auto-mutilazioni. Migliaia di uomini furono condannati a morte o all'ergastolo.